Dalla parte dei giovani

Il buon andamento dell’iter autorizzativo del Golf sommato all’esito positivo dell’operazione Fotovoltaico, permette alla Fondazione di guardare con ottimismo al futuro, sia quello remoto (i prossimi anni e decenni) che quello prossimo (i prossimi mesi e settimane).

Non solo infatti trovano continuità e sostenibilità le iniziative intraprese (recupero della sede, Centro di Aggregazione Giovanile, iniziative estive, progetti nelle scuole, riqualificazione del percorso pedibus via S.Sebastiano – via Tagliata, aiuto alle persone e associazioni in difficoltà…), ma possono finalmente prendere vita iniziative nuove, per ora sempre rimandate vista l’indisponibilità di fondi (sia economici che terrieri). Oltre a quelle strettamente legate alla partenza del Golf nella primavera prossima (nuove scuole, borse di studio, stage lavorativi), due sono finalmente pronte.

1. OSPITALITA’ GIOVANI

ce la farò senza mamma e papà?

Terminato il recupero della sede, la Fondazione è disponibile attraverso una decina di mono/tri locali lungo via san Sebastiano a rispondere ai giovani tanto single (insegnanti, infermieri, studenti) quanto giovani coppie che necessitano di un alloggio non definitivo (per una durata di qualche anno) ma assolutamente indipendente. Il cortile interno, in pieno centro, è un luogo ideale per passeggiare, studiare, rilassarsi. Può diventare un luogo di meditazione, per concentrare la propria attenzione su di sé e sul proprio lavoro, calandosi in profondità, senza distrazioni. E nello stesso tempo, oltre alla dimensione personale, si ha la possibilità nel cortile di incontrare altri giovani, altre esperienze, in un clima di dialogo e di ascolto. In sintesi, questo ambiente vorrebbe amplificare l’essere più che il fare, e si propone quindi di favorire il discernimento e la ricerca. Per chi fosse interessato (18 – 35 anni) rivolgersi a nadia@studioturotti.it.

 2. ORTI

imparare dalla terra

Con questa duplice iniziativa la Fondazione, oltre che aiutare chi è in difficoltà e addirittura non ha di che mangiare, intende promuovere sia le antiche e tradizionali tecniche di coltivazione che le nuove metodologie su piccola scala secondo una visione agricola non “industriale”.

Ai sindacati di categoria è stato chiesto un contributo organizzativo e di elaborazione progettuale, ma chiunque avesse proposte o consigli è il benvenuto. A breve comunicheremo le modalità di partecipazione.

  • orto antico: in pieno centro a Chiari, nel cortile presso la sede, più di 500 m2 sono già disponibili per i nonni che desiderano insegnare ai nipotini a coltivare la terra.
  • orto nuovo: nella zona adiacente al futuro Golf, sul confine con Pontoglio circa 60.000 m2 aspettano che dei giovani si applichino nell’agricoltura e nella sperimentazione.

Non abbiamo mai voluto illudere nessuno prima d’ora perdendo tempo a sognare cose irrealizzabili. I sogni stanno lasciando spazio alle possibilità. Grazie a chi con discrezione ci ha suggerito da tempo queste idee e questi progetti. Portiamoli avanti insieme.