Laghetto o piscina? Piuttosto che la scuola…

Una scuola nuova da ogni punto di vista

 Le impressioni che abbiamo raccolto in questo ultimo mese sul territorio clarense (i cittadini hanno chiesto, valutato, approfondito) ci confortano e ci sostengono: lo strumento del Golf e l’obbiettivo della nuova Scuola sono salutari per la Fondazione e per la città.

Taluni tuttavia continuano a screditare tanto il progetto Scuole/Golf (falsandolo) quanto il Consiglio di Amministrazione della Fondazione (contrario alle finalità statutarie, incapace, succube…). Ribadiamo che la Fondazione è sempre disponibile a confrontarsi sui vari aspetti del progetto Scuole/Golf (invito ad oggi ignorato). Costoro preferiscono la disinformazione, ma così facendo (e di questo ringraziamo) preparano il terreno di volta in volta alle nostre osservazioni.

  • Non è esatto dire che il patrimonio in questi due secoli si è accumulato. Dopo la costituzione iniziale e i primi decenni arricchiti da lasciti, si è di fatto consumato fino al 2007 un impoverimento continuo e inesorabile, senza tra l’altro produrre alcuna iniziativa nell’ultimo mezzo secolo. Non è esatto usare il condizionale sostenendo che le operazioni messe in atto dovrebbero valorizzare il patrimonio, perché i numeri non ammettono il condizionale.
  • Lo Statuto viene sempre citato parzialmente. Mentre rimandiamo alla versione integrale con tanto di motivazioni alla modifica di alcuni articoli, ci permettiamo di estrapolare qualche riga dell’art. 3: «La Fondazione, che non ha scopo di lucro, si propone l’esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà sociale nell’ambito territoriale della Regione Lombardia, promuovendo iniziative nel settore della FORMAZIONE e ISTRUZIONE dei minori e dei giovani con particolare attenzione a quelli in condizione di svantaggio fisico, morale e/o materiale. […] La Fondazione potrà svolgere tutte le attività connesse al proprio scopo istituzionale, nonché ogni altra ATTIVITA’ ACCESSORIA e/o STRUMENTALE al perseguimento dei fini statutari». Perciò non si può dire che il golf, il fotovoltaico, l’attività immobiliare siano contrari allo Statuto: lo sarebbe anche l’attività agricola! Ognuna di queste attività è legittima perchè strumentale al perseguimento dei fini statutari (Cag, grest, progetti nelle scuole…).
  • Si sottolinea come la Giunta abbia cercato in tutti i modi di mettere le mani sulla Fondazione dopo aver speso male i soldi. Ma nessuna giunta ha potuto, può nè potrà mai mettere le mani sulla Fondazione! L’idea della spartizione (amministrativa? decisionale? morale?) tra parrocchia e comune da cui proviene, tra le altre ipotesi valutate, quella della donazione modale (non del patrimonio esistente, ma di parte dell’utile eventualemente prodotto) precede il Parroco e la Giunta attuali. Volendo risolvere una volta per tutte questa annosa diatriba, ci siamo rivolti alle autorità competenti (Regione e Asl). Da loro l’invito a comprendere la finalità dell’istruzione e a modificare la composizione del CdA, allo scopo di rendere la Fondazione più libera ed autonoma, nonché a proseguire con i progetti intrapresi. La Regione ha approvato (non bocciato!) lo Statuto così come proposto dal CdA.
  • Infine la questione cruciale (forse l’unica): perché la Fondazione non dovrebbe fare la scuola? Perché la può fare solo il comune? Come dire che se c’è un’epidemia e la Fondazione ha il vaccino non lo può usare perché tocca unicamente al Comune somministrare ai cittadini. Che muoiano: si deve sapere che il comune non è riuscito a guarirli. Questa non si chiama lotta politica sulla pelle della gente? Costoro non farebbero meglio a sostenere (a torto o a ragione) che è merito della Fondazione se il presunto spreco della Amministrazione non va a scapito delle famiglie e dei ragazzi? Non c’è da essere contenti che una Fondazione mette a disposizione una scuola nuova per la città? Questa posizione sì che genera perplessità: quella di chi rimane a lamentare il passato, mentre la gente ha bisogno di risposte oggi.

Maschere per la recita del melodramma

  • Non perderemo tempo invece a smentire le 17 ville con piscina, i 26 ettari di campagna sfregiati, l’alto rischio dell’operazione, l’inutilità della stessa per il mondo giovanile. Dopo quella della cava e dei cinque laghetti, quale maschera tra le precedenti, essendo stata indossata per un po’, verrà presto messa (con imbarazzo…) nel dimenticatoio? Non è facile uscire di scena, senza applausi.